E' possibile affrontare Tour de Non con una e-bike?

E’ inutile girarci attorno: lungo Tour de Non ci sono dei passaggi in cui bisogna spingere o anche portare la propria bici.


Certamente questi passaggi interrompono la pedalata ma per chi pedala una mtb muscolare non è poi un ostacolo così grosso. Affrontare un dislivello anche di 150 metri spingendo la bici fa parte dell’esperienza di un tour in stile alpino.

Tutto questo però può rappresentare un grosso problema per chi ha una mtb elettrica e pesante. Inoltre Tour de Non attraversa dei tratti dove i sentieri sono molto stretti e soprattutto erosi dove bisogna fare estrema attenzione a non peggiorare ulteriormente la situazione. E’ il caso ad esempio della traccia lungo la Costiera della Mendola e del sentiero che passa lungo il crinale del Monte Roen.

Un ulteriore limite per chi pensa di affrontare Tour de Non con una mtb elettrica è la scarsità dei punti di ricarica. Il tour passa in zone poco frequentate dove la domanda per un servizio di questo tipo non è ancora avanzata. Inoltre in quota ci sono strutture che dipendono da generatori e la disponibilità di corrente è limitata.

Quindi a coloro che pensano di fare Tour de Non in e-bike consigliamo di avere con se sempre una seconda batteria e di pianificarlo in modo da evitare i tratti più alpini e in modo tale da raggiungere sempre in luoghi dotati di strutture capaci di garantire il servizio di ricarica.
Alla luce di queste necessità abbiamo cercato di collegare tra loro delle tappe in modo tale che evitassero i tratti critici. Si arriva comunque a pedalare 155 km in 4 tappe.

La traccia per questo percorso alternativo è online e la pubblichiamo qui sotto. Oltre trovate la descrizione delle tappe pensate per ebike che corrispondono alla traccia pubblicata qui.


1. Cles – Senale

Per salire al Passo di Brez si può scegliere la salita classica dal campo sportivo di Cloz passando per il passo Gioat di Cloz (WP 17-20)  oppure si può scegliere il tratto di variante Medium che sale a Tregiovo e Lauregno (WP 10-16). Quest’ultima è meno ripida e prende una serie di stradine secondare e asfaltate.

Malga di Lauregno (WP 23): a questo punto si abbandona il tracciato originale di Tour de Non poiché da qui in avanti ci sono dei tratti fangosi e rocciosi dove bisogna spingere la bici. Si prende la larga sterrata che dalla malga scende al grande parcheggio Hofmahdjoch (WP 24) e poi si può scegliere:
a. Percorrere in sella il tunnel della statale dove l’illuminazione però è scarsa (WP 27-34). Si perde un po’ di quota per poi riprenderla salendo in direzione malga Castrin. 
b. Molto più corto è il passaggio diretto sul sentiero 133 che passa sopra il tunnel e che punta ai prati della malga Castin (WP 24-26). Su tutto questo tratto però bisogna spingere la bici poiché il sentiero è molto rovinato e quasi impraticabile anche in discesa. Spingendo in salita bisogna tener conto che fino al WP 25 serve molta forza.

Prati di Castrin / Hofmahjoch: anche nella discesa su larga forestale da Castrin in direzione Senale (WP 35-41) questa variante per ebike abbandona il tracciato originale e scende tutta la forestale fino al Rifugio Arnica e alle Regole di Castelfondo per poi chiudere la deviazione a Senale. Il tracciato originale invece scende direttamente al paese di fine tappa lungo un sentiero stretto dove bisogna superare dei massi e spesso anche degli alberi a terra.

2. Senale – Malga di Romeno

Questa tappa inizia subito con una modifica rispetto al tour originale: sicuramente chi è munito di ebike fa volentieri a meno del tratto con bici a spalla che arriva alla Mittascharte! L’alternativa è prendere la strada vecchia delle Palade, scendere per un tratto in direzione Fondo per poi svoltare a sinistra appena alle prime casa dell’abitato di San Felice dove su una salita si trova il bivio per Lochmannhöfen. Qui comincia la salita che attraversa la statale e prosegue su sterrata fino alla malga di San Felice Wp 41-44). 

Appena dopo la malga ci sono un paio di scalini da superare per arrivare poi al Lago di Tret (WP 45-51). Da qui è meglio salire al Monte Macaion scendendo prima alla Malga di Fondo per poi prendere la comoda sterrata che arriva fino alla cima. Così facendo si evita il sentiero stretto e a tornantini dove invece passa Tour de Non.

Monte Macaion
: con una ebike ci si arriva senza problemi ma il proseguimento in direzione sud può dare problemi. Anche qui ci sono di tratti con bici a spinta in un ambiente oltretutto molto esposto poiché il sentiero passa proprio sulla cresta della Costiera della Mendola con lo strapiombo sotto. Per chi ha un’ebike è meglio scendere in direzione Fondo per poi riprendere quota su una ripida forestale fino alle Regole di Malosco (WP 51-59). 

Regole di Malosco: il tracciato originale di Tour de Non in direzione Passo Mendola ha solamente alcuni brevi tratti in cui bisogna spingere la bici. Niente di difficile ma volendo si può prendere la variante (WP 59-62). Con la variante però si perdono i bei tratti nel bosco e si sbuca in prossimità dell’hotel Paradiso sulla statale SS42. Al waypoint 61 bisogna svoltare in direzione Tranzi (WP 62) e ci si ritrova sul tracciato originale del tour fino al Passo Mendola (WP62-66).
L’ultimo tratto fino alla Malga di Romeno segue esattamente Tour de Non (WP 66-69).

3. Malga di Romeno – Sporminore 

Il panorama di primo mattino dalla cima del Monte Roen ricompensa della fatica fatta per arrivarsi. La salita è impegnativa e anche con ebike non si riesce a pedalare fino alla cima e ci si ritrova a spingere un dislivello di 300 metri fino alla cima (WP 70-74). Ci sarebbe anche la possibilità prima della cima di prendere il sentiero che va alla Malga di Smarano (WP 71) ma ci sono troppe rocce e troppe radici che impediscono il passaggio. Il proseguimento del tour poi oltre la cima del Monte Roen avviene in un ambiente molto sensibile ed esposto e su tracciati già erosi che mal sopportano il passaggio di mezzi pesanti. Fino alla bocca di Val Calana poi ci sono degli obblighi di bici a spinta in discesa proprio per cercare di preservare questi sentieri delicati. 

Quindi la cosa migliore da fare per chi è munito di ebike è fare ritorno alla Malga di Romeno (WP 75-76) e da qui aggirare il Monte Roen passando per le malghe lungo le sue pendici (WP 76-80). E’ vero che si perde quota ma questo non rappresenta un problema se si ha una ebike! Arrivati alla malga di Sanzeno (WP 80) c’è un grosso incrocio e qui si svolta su una traccia tra i prati in direzione sud e dopo una breve salita al waypoint 82 si imbocca la rampa che arriva alla Malga di Smarano. Si continua in direzione sud in salita fino alla valle del Rio di Verdè (WP 84) dove poi si scende alla Malga vecchia di Coredo (WP 85). Da qui in avanti si prosegue in falsopiano fino alla Malga nuova di Coredo che è gestita e fa servizio di ristorazione (WP 85-87). Si prende poi una comoda forestale che scende la Val del Lama per immettersi poi sul tracciato originale di Tour de Non in prossimità del Rifugio Predaia (WP 87-92).

Da qui in avanti si prosegue seguendo Tour de Non e solo poco prima di Castel Thun al waypoint 104 si prende la variante Medium. Nella discesa da Castel Thun si prende la stradina interpoderale fino al paese di Vigo di Ton (WP 109-111) per poi ritrovarsi sul Sentieri Frassati al waypoint 112.

Arrivati alla Rocchetta bisogna un attimo capire come funziona l’attraversamento tra i vari bivi (WP 123-124) si arriva a Maso Milano dove si prende nuovamente una variante (WP 126). Le ripide rampe che attraversano i meleti e salgono diretti al Sporminore sono fattibili solamente da chi ha un’ebike (WP 127-129). Il tracciato originale invece prende una salita leggermente più dolce e passa per Baita Marnare e il Maso tre Tini.

4. Sporminore – Cles

Rispetto alle tappe precedenti la quarta tappa corre lungo un tracciato decisamente adatto per le bici motorizzate. Il tracciato originale passa sopra le coltivazioni di mele lungo il percorso Dolomiti di Brenta Bike fino a Cles. Visto che per le ebike questo tracciato è breve e semplice si può pensare di aggiungere del dislivello con le seguenti deviazioni che si addentrano nel gruppo delle Dolomiti di Brenta.

Malga Arza: per la salita a Malga Arza si consiglia il senso antiorario in modo tale da salire su strada asfaltata e scendere poi su sterrata. Il bivio si trova sopra il paese di Cunevo al waypoint 142. La strada che sale è stretta ma è frequentata anche dalle auto. Al parcheggio (WP 145) si è arrivati praticamente alla quota massima e la malga si trova poco oltre. Si prosegue leggermente per poi prendere il bivio per la discesa al waypoint 147. Si consiglia di fermarsi e fare una pausa per visitare l’Eremo di San Pancrazio (WP 150). Dopo una breve discesa su cementata ci si ritrova nuovamente sul percorso Dolomiti di Brenta Bike.

Lago di Tovel: chi è dotato di ebike può sfruttare al meglio la batteria allungando la tappa per andare a vedere il famoso Lago di Tovel. Sopra il paese di Terres sul percorso Dolomiti di Brenta Bike si trova la galleria di Terres (WP 170). SI tratta di un vecchio canale irriguo che è stato messo in sicurezza ed ora è percorribile a piedi ed in bici. In soli 2 km permette di attraversare la montagna e di sbucare nella Val di Tovel. Da qui poi si sale lungo la stradina asfaltata fino al lago (WP 172-174). Il ritorno si fa sulla stessa via dell’andata.

Malga Tuena: Volendo una volta visitato il lago di Tovel e fatta parte della discesa, all’altezza del ristornate Capriolo si può prendere la sterrata sulla sinistra che sale alla Malga Tuena, una malga gestita e circondata dalle Dolomiti di Brenta. 

Rifugio Peller: arrivati a fine tour a Cles si può decidere di allungare la tappa e salire al Rifugio Peller. Dalla località Bersaglio sopra Cles parte la salita che non ha alcuna difficoltà ma bisogna tenere presente che ci sono 1200 metri di dislivello da affrontare (WP 191-201). Meglio quindi fare bene i calcoli con la batteria o averne una seconda batteria carica nello zaino. Il rifugio è gestito e si consiglia anche di restare in quota per la notte. Per la discesa invece si arriva al Lago del Verdè e poi si prendono vecchie carrarecce e tracce in direzione di Mechel (WP 207-219).

 
 
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